Toy Story racconta le vicende di una banda di giocattoli: è noto, infatti, che i giocattoli prendano vita quando non c’è nessun umano nei dintorni!
Il gruppo comprende fra gli altri una ammaliante pastorella di porcellana con il suo gregge (BoBeep), un complessatissimo dinosauro di plastica (Rex), una macchina radiocomandata, una "patata" con naso, occhi, bocca, orecchie staccabili ed intercambiabili, campione di cinismo (Mr. Potato), la "task force" del gruppo, costituita da un vero esercito di soldatini di plastica e dal giocattolo preferito dal bambino di casa: un cowboy di nome Woody; la sua privilegiata posizione (il suo posto è infatti sul letto del padroncino) lo rende automaticamente il capo di tutta la combriccola.
Ma la sua "autorità" viene seriamente compromessa durante il compleanno del bambino: il regalo più clamoroso è nientemeno che uno SpaceRanger di nome Buzz Lightyear, il quale diventa ben presto, grazie ai suoi accessori ("più numerosi di quelli di un coltello dell’armata svizzera") il preferito fra tutti i giocattoli.
L’odio fra Woody e Buzz divampa immediatamente e trascinerà i due in una emozionante girandola di avventure dentro e soprattutto fuori la loro abitazione.
Toy Story 2 si incentra sulla storia del rapimento di Woody da parte di Al McWhiggin, il venditore di giocattoli.
Mentre gli altri, Buzz in testa, si organizzano per andare a salvarlo, prima che venga spedito al museo del giocattolo di Tokyo che lo ha acquistato, Woody fa la conoscenza di Jessie, una sua compagna di “serie”, di Bullseye, un meraviglioso cavallo e di Stinky Pete, un vecchio cercatore d’oro.
Buzz nel frattempo, aiutato dagli altri giocattoli, è riuscito ad arrivare alla casa del mercante e dopo una rocambolesca caccia riesce a ritrovare Woody, il quale però non è più intenzionato a tornare da Andy.
Buzz alla fine riesce a convincere il vecchio amico a tornare a casa ma Stinky Pete gli impedisce di uscire. Al nel frattempo arriva e, raccolti Woody, Jessie, Bullseye e Stinky Pete, si avvia verso l'aeroporto.
Buzz e gli altri “salvatori” non possono che mettersi alla guida di un furgone “Pizza Planet” con il quale, giunti in aeroporto, riescono in extremis a salvare Woody, Jessie e Bullseye, nonostante Stinky Pete tenti in ogni modo di impedirlo.
Riunitisi tutti, infine, con i nuovi amici al seguito, fanno rientro a casa dove presto ritroveranno Andy, il bambino al quale appartengono.
In Toy Story 3 Andy è in partenza per il college, sta svuotando la sua stanza e la madre lo obbliga a scegliere che fare dei vecchi giocattoli.
Loro, i giocattoli, già conoscono il proprio destino, da anni Andy non gioca più con loro, volubili come sono però rimangono offesi dal trattamento riservatogli e quando un malinteso li fa finire nello scatolone destinato all'asilo di Sunnyside prendono l'evento di buon grado.
Solo Woody, testardo, irriducibile e affezionato, continua a credere che il loro posto sia con il padrone.
Gli altri lo capiranno quando scopriranno come in realtà Sunnyside sia una prigione dalla quale è impossibile evadere, gestita con pugno di ferro da una congrega di giocattoli feriti dall'abbandono dei propri padroni.