Biancaneve e i sette nani è il 1º classico Disney secondo il canone ufficiale. È stato il primo lungometraggio d'animazione prodotto da Walt Disney tratto dall'omonima fiaba dei fratelli Grimm.
Biancaneve è una bellissima principessa che ha come matrigna la bella regina e strega Grimilde. La regina è ossessionata dalla propria bellezza e teme che Biancaneve possa un giorno superarla.
Biancaneve crescendo diventa infatti una bellissima ragazza, tanto che un giovane principe rimane abbagliato dalla sua bellezza e grazia, innamorandosene perdutamente.
Un giorno, interrogando il suo specchio magico per l'ennesima volta, la regina Grimilde si sente rispondere che la più bella del reame non è più lei, bensì Biancaneve. Divorata dall'invidia Grimilde ordina ad un cacciatore di accompagnare la fanciulla nel bosco e di ucciderla. Il fedele cacciatore esegue gli ordini impartitigli, ma all'ultimo momento desiste e decide di non uccidere Biancaneve, raccontandole della sua missione e degli intenti crudeli della matrigna. La esorta infine a fuggire il più lontano possibile.
Persa nel bosco la principessa viene condotta dagli animali della foresta ad un rifugio sicuro: una casetta deserta dalla strana misura di bambini. I sette nani, cioè gli abitanti della casetta, una volta tornati dalla loro miniera di diamanti, acconsentono ad ospitarla. Ma la regina, dopo aver scoperto che Biancaneve è ancora viva, decide di sbarazzarsi della figlioccia in prima persona. Prepara perciò una pozione, che subito beve trasformandosi in un'orribile vecchietta mendicante; prepara altresì una pozione di veleno in cui intinge una mela: il suo scopo era quello di spingere Biancaneve a dare un morso alla mela avvelenata, che l'avrebbe fatta cadere in un sonno mortale. Un solo antidoto l'avrebbe risvegliata dal sonno eterno: il primo bacio d'amore, ma la strega, sicura che i nani l'avrebbero creduta morta e perciò seppellita, non si curò della cosa.
Si dirige quindi alla casetta dei nani e, approfittando della loro assenza (in quel momento al lavoro in miniera) convince Biancaneve a farla entrare in casa. L'ingenua ragazza accoglie l'anziana che, fingendosi grata per la gentilezza rivoltale, le offre la mela avvelenata invitandola ad assaggiare il frutto e raccontandole che se avesse espresso un desiderio e poi morso la mela, il desiderio si sarebbe avverato. Convinta da quelle parole, Biancaneve morde la mela ma, subito dopo, cade in un sonno eterno.
Gli animali della foresta, testimoni di quanto stava accadendo, a loro modo tentano di avvertire i nani del pericolo che stava correndo Biancaneve e subito i nani corrono a casa e arrivano giusto in tempo per vedere la strega fuggire. Capito subito chi si celava dietro a quella vecchietta i nani la inseguono fino in cima ad un dirupo. Arrivata lì cerca di far cadere un enorme masso sui nani ma un fulmine le cade vicino e le fa perdere l'equilibrio e la strega cade nel burrone morendo.
Tornati a casa i nani vedono Biancaneve esanime e la credono morta, ma non trovando il coraggio di seppellirla (come invece aveva supposto la strega), decidono di deporla in una bara di cristallo in mezzo al bosco e di vegliare ogni giorno su di lei.
Il principe, che nel frattempo non aveva mai smesso di cercarla, appena sentito di questa fanciulla si reca sul posto e lì riconosce l'amata Biancaneve. Subito la bacia e, come annunciato nella pozione, la principessa si risveglia.
Dopo un accorato e commovente saluto ai suoi piccoli amici, Biancaneve sale in sella al cavallo del principe, che la porta al suo castello dove, come nella migliore tradizione delle favole, vissero per sempre felici e contenti.